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La nostra storia è unica.
Una cantina scavata nel tufo 400 mila anni fa.

La tenuta di Torre in Pietra venne acquistata nel 1926 dal Senatore Luigi Albertini.
Costretto a vendere il Corriere della Sera di cui era direttore e comproprietario, a causa del dissenso con il regime fascista, il Senatore Albertini intraprende una nuova grande avventura imprenditoriale e da inizio alla grande opera di bonifica dei terreni dell’azienda. Il figlio Leonardo Albertini e il genero Nicolò Carandini, assumono il compito di seguire i lavori di bonifica e di fondare una grande e moderna azienda agricola, estesa su 2.500 ettari di terreno.
Furono introdotte in Italia le frisone, vacche pezzate nere specializzate nella produzione del latte, e fu realizzata un’azienda modello, specializzata nella produzione, nella trasformazione e nel confezionamento del latte che diede vita al marchio Torre in Pietra.

Dal 1926 ad oggi, l’azienda viene gestita dalla stessa famiglia,
con lo stesso spirito.

Gli elefanti

Nel 1938, durante lo scavo della galleria di comunicazione tra i due locali della cantina, vennero ritrovati alcuni resti di elefanti preistorici (Palaeoloxodon antiquus) risalenti al Paleolitico inferiore (circa 320 mila anni).
Una enorme zanna, poi trafugata dai nazisti in tempo di guerra, era collocata nella cavità ancora visibile del muro della galleria.

Un grande osso di femore, unico reperto conservato, è ancora oggi visibile all’ingresso della cantina.

La grande eruzione del vulcano di Albano, 360 mila anni fa, ricoprendo Roma e i suoi dintorni di un banco di tufo in seguito eroso dallo scorrere delle acque, ha permesso di conservare questi resti ancora intatti fino ai nostri giorni.

Agli antichi elefanti abitanti a Torre in Pietra, abbiamo dedicato il nostro vino Elephas e l’Osteria dell’Elefante, collocata all’interno della nostra cantina.

L’agronomo Filippo Antonelli con i vini Elephas

Il Castello

Fulcro dell’azienda è il Castello di Torre in Pietra, l’antico castrum Castiglionis, storico borgo di origine medievale appartenuto nel XII – XIV secolo alla famiglia dell’aristocrazia romana dei Normanni- Alberteschi.

Nel 1457 la proprietà agricola passa di mano alla famiglia Massimo e assume la denominazione di casale di Torre in Pietra. Nel 1590 Camilla Peretti, sorella di Felice, eletto papa col nome di Sisto V, diviene la nuova proprietaria dell’azienda. Il casale di campagna, diverrà in questo periodo una lussuosa residenza di caccia.

Ma la vera trasformazione architettonica della residenza, nelle forme con cui appare ancora oggi, avviene a partire dall’anno 1639, quando venne acquistata dalla ricca famiglia romana dei Falconieri. A questo periodo risalgono la chiesa di Sant’Antonio Abate, lo scalone di accesso al piano nobile ad opera dell’architetto Ferdinando Fuga e gli affreschi di Pier Leone Ghezzi nel piano nobile del castello, eseguiti in occasione in occasione della visita di papa Benedetto XIII nell’anno giubilare 1725.

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La nostra storia è unica. Una cantina scavata nel tufo 400 mila anni fa.

Dal 1926 ad oggi, l’azienda viene gestita dalla stessa famiglia, con lo stesso spirito.

Gli elefanti

Il Castello

La nostra storia è unica.
Una cantina scavata nel tufo 400 mila anni fa.

Dal 1926 ad oggi, l’azienda viene gestita dalla stessa famiglia,
con lo stesso spirito.